Un boato
nell'ultima giornata del 2007 ha interrotto il silenzio della sera e
fermato i preparativi per il cenone di capodanno. Una "frana di crollo"
ha interessato l'inizio della via "Vignale", esattamente dal punto dove
si intersica con la "Discesa di S. Antonio" per circa 100 metri. Le
abbondanti piogge delle ultime settimane ed il continuo sviluppo della
vegetazione e dei suoi apparati radicolari ha causato il distaccamento di
alcuni pezzi del costone roccioso sul quale fu eretto nel 1100 il
Castello Normanno. Lo smottamento ha trascinato da un altezza di circa
30 metri due grossi massi e molti detriti che si sono fermati sotto la
sede della strada provinciale. Fortunatamente i danni si sono limitati
esclusivamente a tre autovetture, parcheggiate da pochi minuti dai
legittimi proprietari, alla sede stradale e alle condutture dell'acqua
potabile. Lo scenario apparso ai proprietari delle autovetture, che
ancora non avevano fatto in tempo a rincasare, è stato molto drammatico.
Solo pochi secondi e la frana avrebbe potuto mietere qualche vittima.
Due i massi di grossa entità che hanno causato i maggiori danni. Il
primo, di natura minore rispetto l'altro, è scivolato per una trentina
di metri schiacciando letteralmente al suolo un Opel Calibra per poi
terminare la sua corsa in via rocca. Il secondo, che misura circa 2
metri d'altezza per sei metri di lunghezza, ha travolto un palo
dell'impianto dell'illuminazione pubblica, distrutto la sede stradale e
le tubazione dell'acqua potabile. La sua corsa si è arrestata nel
terreno dell' ex collocatore Bianca. La conseguente caduta del palo
elettrico ha danneggiato una peugeot 206. L'arrivo dei Vigili del Fuoco
ha permesso d'illuminare il punto dov'è avvenuto il distaccamento
roccioso. E' stato inoltre verificato che altri massi si sono staccati
dal costone e minacciano di precipitare. Uno dei macigni rimasti in
bilico è stato trattenuto da un albero di gelso, le sue dimensioni sono
notevolmente maggiori rispetto quelli già franati. Il tratto di strada è
stato subito transennato in attesa dei primi soccorsi. Circa 60 anni fa
un'altra frana ha interessato la zona, a raccontarlo Carmelo Garufi,
ancora oggi è possibile vedere il blocco di roccia staccatosi e
l'intervento di contenimento allora effettuato. Si tratta di un muro a
secco costruito per consolidare la parte del castello crollata. Sono
passati due giorni e nonostante la gravità del pericolo e l'isolamento
di 20 famiglie, rimaste tra l'altro anche senza acqua, non sono stati
presi i primi provvedimenti. Circa 100 persone sono rimaste ormai dalla
sera del 31 dicembre 2007 senza acqua e bloccate dal centro del paese.
Le altre due strade di comunicazione che conducono rispettivamente alla
frazione Scifì ed a S. Alessio non sono facilmente percorribili. Le
solite lungaggini burocratiche a discapito dei cittadini.
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