Introduzione
Il movimento della popolazione di Forza D'Agrò, piccolo villaggio della
Sicilia Orientale, è l'oggetto di una ricerca, che si è voluta condurre
nel quadro di una possibile comparabilità con il più ampio contesto
generale della dinamica demografica di tutta la Sicilia. Essa ci consente di
mettere in luce le tendenze demografiche di una piccola comunità siciliana
in una particolare area geografica e in un determinato contesto
socio-economico.
La rivelazione dei dati è stata standardizzata sulla base di schede che
hanno consentito di disaggregare le informazioni e di rendere possibile
ulteriori elaborazioni settoriali; inoltre, per meglio esplicare la dinamica
demografica, l'insieme dei dati è stato riportato sui grafici, operando la
ricostruzione di curve decennali dei battesimi, delle sepolture, dei
matrimoni e del rapporto B/M, al fine di ricavarne una più facile lettura.
Ciò ha consentito di verificare che la struttura demografica del nostro
villaggio è fortemente collegata ai meccanismi economici, sociali e
politici che costituiscono il fondamento per una chiara comprensione dei
processi storici-sociali.
Infine la caratterizzazione ciclica dei fenomeni conferma quanto notevole
è la dipendenza dei fattori demografici dai cicli del lavoro della
produzione agricola e di questi dalle variazioni climatiche: infatti in
generale il clima temperato mantiene lontano le crisi, mentre queste vengono
accentuate nei mesi più caldi e nei periodi più rigidi.
Lo studio dei climi delle epoche passate è già da molti anni argomento
di ricerca, pur dovendo passare attraverso una serie di difficoltà notevoli
nel reperimento delle fonti. Non esiste infatti in età moderna nessuna
registrazione seriale sull'andamento climatico, non sia niente di
paragonabile al Bollettino Metereologico cui l'Aeronautica Militare prima e
diversi altri Enti oggi ci hanno abituato (per non parlare delle rivelazioni
satellitari di Meteosat): registrazioni e osservazioni appaiono
sporadicamente nelle fonti tradizionalmente usati dagli storici, ma nuovi
apporti sono venuti da discipline come la paleobotanica, la chimica, la
fisica, e da metodi come l'analisi degli anelli meristematici degli alberi e
l'interpretazione dei sedimenti di polline conservati nei ghiacciai e nei
depositi lacustri.
Ma, siccome siccità e alluvioni, grandinate e piogge e nevicate hanno
avuto una forte incidenza sulla storia dell'uomo e delle singole comunità e
dei più piccoli villaggi, è nata una nuova collaborazione fra storici e
climatologi. Attraverso questa sinergia, ad esempio, è stato individuato un
periodo di raffreddamento generale della temperatura Europea che è stato
chiamato little ice age, età della piccola glaciazione. Forse
la dizione non rende in maniera compiuta quanto realmente avvenuto, facendo
pensare a forme estreme di rigidità climatiche, tuttavia sono tanti i segni
che ci parlano di un abbassamento delle temperature medie fra metà del '500
e la metà del '700 in tutta l'Europa. Con quello che ne consegue: mesi che
macerano, uve troppe gonfie di d'acqua, sbalzi repentini di temperatura e
umidità (cosa che per altro sembra favorisse il dischiudersi delle uova
delle pulci, temibili vettori del bacillo Yersinia pestis causa del flagello
della peste). Non tutti gli storici concordano sulla perentorietà di altri
storici nel parlare di little ice age: è possibile in effetti
che nel periodo considerato vi sia stata una successione di decenni molto
freddi intercalati da altri più tiepidi, ma questo è ancora oggetto di
studio, sulle orme di Christian Pfister e di Emmanuel Le Roy Ladurie. C'è
un ulteriore problema: tutti gli studi ci parlano dell'Europa continentale,
ma Forza d'Agrò è un villaggio mediterraneo, e sull'area mediterranea
ancora sa pochissimo. Quanto basta per rimandare ad altre ricerche, che non
alla presente sulla demografia storica di Forza d'Agrò, questo faticoso
compito. Si ringrazia per il sostegno e i continui suggerimenti, il prof.
Giuseppe Restifo, docente presso la Facoltà di Lettere all'Università di
Messina. Ringrazio ancora mia moglie Maria per la collaborazione prestata
durante la stesura del libro. Un ringraziamento particolare va al
sacerdote don Cesare Cafeo, ex parroco di Forza d'Agrò, che con caparbia
pazienza ha ricostruito ed ordinato l'archivio della parrocchia SS.
Annunziata di Forza D'Agrò. Infine ringrazio tutti quelli che mi hanno
aiutato ad ultimare questo libro e a loro va la mia sincera riconoscenza e
gratitudine. Ettore Ragusa
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