Territorio e Ambiente Naturale della Valle d'Agrò
Guida Turistica consorzio Val d'Agrò
|
|
Forza
d'Agro
Come un museo
Posto su un crinale dei
Peloritani, offre visioni di straordinaria e suggestiva bellezza. Del
casale noto col nome di "Vicum Agrillae" si ha notizia in un documento
del 1117, quando fu donato con i suoi abitanti al Monastero dei SS.
Pietro e Paolo di Agro. Il termine "Forza" compare nella prima metà del
sec. XIV, quando una nuova famiglia feudale edificò il proprio castello
e avviò una nuova gestione amministrativa, agevolando lo sviluppo
edilizio. In seguito il Borgo fu soggetto a un Magistrato reale ed ebbe
quindi ordinamento demaniale. Nel 1810 la fortezza di Agro fu occupata
dagli Inglesi. Immersa nella quiete e nel verde questa cittadina
conserva uno straordinario patrimonio storico ed artistico che ne fanno
un museo all'aperto, una miniatura d'altri tempi. Dominata dal Castello
conserva un chiaro impianto medievale con le sue case addossate le une
alle altre, tra strette e articolate vie.
Antiche strutture, che non superano i due piani di elevazione,
conservano intatti i connotati del tempo. Davanti al Castello una
"guardiola" dalle mura fortificate, dotate di feritoie. Nel cuore della
cittadina la quattrocentesca Cattedrale, possente ma armoniosa per la
semplicità delle modanature. Più in basso la bellissima chiesa della
Triade di proprietà dell'antica confraternita, con la scenografica Porta
Durazzesca e l'annesso Convento degli Agostiniani. Il panorama, che si
estende dalle pendici dell'Etna alle coste calabresi, esalta la bellezza
di questo borgo affascinante. |
Scifì Area Archeologica
L'età imperiale romana lungo la via fra Jonio e Tirreno
Nel 1987 sono venuti alla luce i
resti di una struttura di età imperiale nella frazione Scifì di Forza
d'Agro, probabile che sia stata un'antica fattoria rurale o addirittura
una "statio", una stazione di sosta collocata in un tratto della Val
d'Agro, che rappresentava una fondamentale via di penetrazione verso
l'interno e di collegamento fra la costa jonica e quella tirrenica. Le
campagne di scavo condotte in più occasioni dalla Soprintendenza ai Beni
Culturali e dal Dipartimento di Scienze dell'Antichità, Sezione
Archeologica, della Facoltà di Lettere di Messina con la collaborazione
della Provincia di Messina, del Comune di Forza d'Agro e della Sede
Comprensoriale Area Jonica dell' Archeo-club d'Italia hanno evidenziato
che le strutture hanno subito in tempi recenti notevoli danni a seguito
di opere di sbancamento e successivo spianamento del terreno, condotte
senza dubbio prima del 1987. Ciò rende più difficoltosa la lettura della
planimetria dell'edificio che sembra aver avuto almeno un piano di
elevazione e una corte centrale. La copertura è da presupporre a coppi e
tegole piane, mentre i muri sono costruiti con pietre non lavorate di
dimensioni medie e medio-piccole, legate tra loro con malta. Filari di
laterizi risultano utilizzati nei piedritti ed archivolti di una
finestra e di un vano porta, nonché nella volta di un ambiente. I
pavimenti sono realizzati con argilla mista a malta e a scaglie di
pietra, circostanza che li rende attaccabili dalle acque metepriche. I
materiali ancora in corso di studio sembrano fissare la data di
costruzione dell'edificio al I sec. d. C., mentre il suo periodo d'uso
sembra circoscritto fra il IV-V sec. d. C.. Una nuova struttura venne
sovrapposta a quella originaria quando il complesso doveva essere da
tempo abbandonato. La nuova struttura caratterizzata da muri a secco con
orientamento del tutto differente da quello del primo impianto, rimane
per il momento di difficile datazione. Si segnala infine, che sui lembi
di pavimento sono stati trovati in gran numero frammenti di doli,
verosimilmente legati all'attività produttiva della stessa. Le
strutture, ancora in corso di studio, sono di rilevante interesse per la
conoscenza seppur lacunosa degli insediamenti rurali di età romana sui
Peloritani, montagne un tempo ricoperte da fitti boschi. |
|
|
E' vietata la riproduzione
anche parziale.
Tutti i diritti sono
riservati. Nessuna parte di questo lavoro può essere riprodotto,
esposto pubblicamente, diffuso in rete, tradotto in qualunque lingua
od in qualunque forma o con qualunque mezzo, senza la preventiva
autorizzazione scritta degli autori.
|
www.forzadagro.org |
* Per inviare un e-mail si deve
togliere la seguente parte:
"toglimi_"
inserita per frenare lo spam.
|
|